Graziadio Isaia Ascoli an Hugo Schuchardt (027-00221)

von Graziadio Isaia Ascoli

an Hugo Schuchardt

Mailand

30. 04. 1877

language Italienisch

Schlagwörter: Diezstiftung Rivista di filologia Accademia dei Lincei (Rom) Networking Archivio glottologico italiano Publikationsversand Publikationsanfrage Wissenschaftliche Diskussionen und Kontroversen Korrespondenzbeilagen Druckfahnen Italien [o. A.] (1880)

Zitiervorschlag: Graziadio Isaia Ascoli an Hugo Schuchardt (027-00221). Mailand, 30. 04. 1877. Hrsg. von Klaus Lichem und Wolfgang Würdinger (2013). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.886, abgerufen am 28. 03. 2024. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.886.


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Milano, 30 aprile 1877.

Amico pregiatissimo,

Le chiedo molte scuse del ritardo. Ma io m'era proposto di accompagnarle con la prima mia lettera il nostro famoso Appello, il quale, combinato il 20, doveva esser pubblicato nella Rivista di Torino, e quindi a parte, il 22 o il 23. Lo aspetto ancora; ma non voglio tardar più oltre a mostrarmele vivo. Ella forse conosce, o almeno indovina, la causa del ritardo; e io non la conosco, nè la indovino. Il D'Ovidio, il Rajna e il Monaci mi hanno mostrato nel frattempo, o fatto mostrare, qualche Sua lettera. 1 E io naturalmente mi sono tenuto in molto riserbo, lasciando che ognuno faccia o dica quello che più gli piace.

M'addolora il vedere ch'Ella tema d'essermi in qualche modo spiaciuto. Questo non è; e non poteva essere, per verun motivo. A me duole una sol cosa; ed è ch'Ella prodighi il Suo nobile tempo, per una causa così malaugurata.

La proposta ch'Ella mi suggerisce, dà prova |2| anch'essa de' più corretti sentimenti; ma sarebbe, se io non isbaglio, fuor di luogo, e a ogni modo senza valor pratico di alcuna sorta. Per determinare una maggioranza e ottener ch'essa voti efficacemente, mi par manifesto che ci vogliano delle preparazioni e delle sanzioni che nel caso nostro mancano del tutto; e io non saprei come evocarle o provocarle.

Di effettivo e pratico non c'è se non questo: Ciascuna nazione peserà naturalmente nella bilancia, secondo la ragion composta del suo valore negli studj e dell'entità del suo contributo. Se l' Italia vorrà fare delle offerte generose, le farà naturalmente con la clausola, che pel Regolamento della Fondazione abbia ad esser chiesta e conseguíta l'adesione dell'Academia dei Lincei. Se all'incontro l'Italia non vorrà fare delle offerte generose, non ci sarà, e sarebbe assurdo che vi fosse, alcuna clausola o condizione. 2

L'Appello, come il Flechia ed io l'abbiamo composto, è stato un prodotto necessario del|3|le condizioni in cui si versava. Il rispetto e l'affezione che io ho per Lei (e sono sentimenti cui nessuno contraddice), ebbero parte grandissima nel determinare il concetto e la forma di quella povera scrittura. Ho secondato le Sue aspirazioni per tutt'intiera quella parte che da altri doveri e da altre convenienze mi era consentita. La mia propria spontaneità, o molto meno alcun mio proprio interesse d'una maniera qualsiasi, non ci hanno naturalmente nulla che fare in tutto questo. Assisto melanconico a una gara che non intendo bene. Si chiama la gente a far delle offerte, se così le piace, e come le piace. La gente le farà, se vorrà, e come vorrà.

Ma passiamo a cose più allegre. Eccole cinque fogli della nuova dispensa che si viene stampando per l'Archivio; e Le manderò i restanti, mano mano che saranno tirati. // Ora ch'Ell'è, si può dire, ai confini dell'Italia3, sarebbe più che mai bello e dicevole che s'imparentasse con noi, ajutandoci a consolidar viemeglio questo |4| nostro Archivio. Appunto di studj bibliografici o critici, come son quelli a cui Ella mi dice di attender di preferenza in questo momento, l'Archivio sarebbe avidissimo; e io spero fermamente ch'Ella me ne voglia preparare una serqua, da aggiungersi alla puntata che ora stampiamo. Ogni cosa Sua è preziosa; ma nella critica, in ispecie, Ella ricongiunge davvero i meriti de' Germani e quelli dei Romani, evitando i difetti e degli uni e degli altri. Suvvia, dunque, sia buono; e rompa il ghiaccio.

E si rassereni, e mi scriva di frequente, e mi voglia sempre bene.

Affmo Suo

G. I. Ascoli.


1 Vgl. 026-00220, Anm. 3.

2 Vgl. Statut der Diez-Stiftung, in: ZRP 4 (1880), 624-627.

3 Seit 1876 war Schuchardt Professor in Graz.

Faksimiles: Universitätsbibliothek Graz Abteilung für Sondersammlungen, Creative commons CC BY-NC https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/ (Sig. 00221)