Emilio Teza an Hugo Schuchardt (11-11612)

von Emilio Teza

an Hugo Schuchardt

Pisa

23. 10. 1886

language Italienisch

Schlagwörter: Gröber, Gustav Luschin von Ebengreuth, Arnold Teza, Emilio (1887) Fanfani, Pietro (1863) Antolini, Francesco (1839) Roster, Giacomo (1826) Vanzon, Carlo A. (1834) Gradi, Temistocle (1874)

Zitiervorschlag: Emilio Teza an Hugo Schuchardt (11-11612). Pisa, 23. 10. 1886. Hrsg. von Frank-Rutger Hausmann (2018). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.5994, abgerufen am 16. 04. 2024. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.5994.


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Pisa 23 ott. 1886

Caro collega e amico;

Nel codice de‘ galantuomini è scritto: don’t conduct correspondence on post-cards: e se del famoso Don’t non vi contentate, perchè legge straniera, posso rammentarvi: L‘ Es schickt sich nicht die Correspondenz auf Postkarten zu führen del vostro Es schickt sich nicht. E questo è il proemio.1

In una cartolina, tra le altre, non avrei luogo per dirvi, come voglio, quanto piacere mi fece il conoscervi da vicino:2 come, di mezzo a tanti visi accigliati e cupi, mi ricomparisca dinnanzi il vostro, |2| sereno e ridente. Ma pur troppo i congressi nelle grandi città più che vanagloria disperdono e delle conversazioni più care non si gode che una piccola parte! e bisogna φέρειν ἀναγκαίωϛ.3

Il prof. Gröber mi scrisse eccitato da voi4 per avere quella cosellina portoghese; gli risponderò oggi, e fra qualche giorno rimettero le mani tra quelle carte oramai  impolverate.5 Solo che avessi voluto in voi un giudice sulla opportunità della stampa, trattandosi d‘ un racconto fantastico e di lingua che non è arcaica abbastanza da ridestare tutte le |3| curiosità: bensì, mandando a Strasburgo i fogli, con libertà di scacciarli via, trascriverò in una letterina a voi i luoghi oscuri e potrete, col vostro nome,6 aiutarmi prima che il pubblico mi veda nudo e brutto.

Vi raccomando, come a me li racomandò la signora Michaëlis,7 Os sonetos completos de Anthero de Quental8 (Porto 1886). Troverete armonia ed eleganza; solo che il fare è sempre lo stesso, e vi si strascina per una china all‘alto delle montagne per precipitare poi nell‘ultimo verso; che è spesso, troppo spesso, |4| la chiusa inaspettata di un epigramma. Ma questi versi, ammirati tra i novatori di Portogallo, cogliono chi li legga e li senta anche fuori. Ve ne copio uno.9

A proposito. Il Fanfani,10 e non so chi altri, trae la voce mariolo11 da un Mario veneziano. Noto che il diminutivo in –olo non è del mio veneziano: e domando a voi se del mariola port. conoscete l’origine e se laggiù s’usa quel nome anche per ingiuria.12

De‘ libri per servire alla storia delle lingue latine voi ne avete di molti; e faccio cosa |5|13 inutile nell‘avvertirvi quanto serve, per trovare le somiglianze nei suffissi derivativi, il Rimario italiano dell‘Antolini (Milano 1840);14 quanto, per l’uso delle forme varie tra gli scrittori, dove grammatiche di stranieri, un inglese e un olandese che veggo poco rammentate dai citatori tedeschi, che pure sono pantófagi. I libri sono: Osservazioni grammaticali … di G. Roster. Firenze 182615 e Grammatica ragionata … di C. A. Vanzon. IIa Ed. Livorno 1834.16 Per le differenze tra è ed é nelle province toscane avete di certo l’aureo libricciolo del Gradi (Regole p. la pronunzia. Roma 1874.)17

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Inutilmente cercai il prof. Luschin18 al quale avrei molto volentieri stretto la mano: abbiate la bontà di dirglielo e di salutarlo; come pure il prof. Meyer, che sarà tornato carico di fatti nuovi sempre nel viaggio per illustrare così il greco come l’albanese. Per ora basta: voi forse vorrete aggiunto un nuovo paragrafo al Don’t e direbbe: Don’t be a bore with long letters to your friend, when a post-card is sufficient: e quindi resto avvilito, ma affezionato e per sempre

vostro
E. Teza

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Poscritto. Un amico mio sa che in una chiesa di Gratz c’è un monumento alla memoria di Pippo Spano,19 che era uno degli Scolari: se iscrizione c’è, desidererebbe averla: e io ne prego la vostra cortesia.

Ecco uno dei sonetti:

Ignotus20

Onde te escondes? Eis que em vão clamamos,

Suspirando e erguendo as mãos em vão!

Já a voz enrouquece e o coração

Está cançado - e já desesperamos ...

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Por céo, por mar e terras procuramos

O Espirito que enche a solidão,

E só a propria voz na immensidão

Fatigada nos volve... e não te achamos!

Céos e terra, clamai, aonde? aonde? -

Mas o Espirito antigo só responde,

Em tom de grande tedio e de pezar:

— Não vos queixeis, ó filhos da anciedade,

Que eu mesmo, desde toda a eternidade,

Tambem me busco a mim... sem me encontrar!

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Nota mia: ἓν καὶ οὐδὲν.21


1 Es wird zum immerwährenden Thema der Korrespondenz, dass Teza Briefe und keine Postkarten von Schuchardt wünscht, der sich zwar diesem Wunsch beugt, aber gelegentlich die Genehmigung zum Schreiben einer Postkarte erbittet (und meist erhält).

2 Leider lässt sich nicht feststellen, aus welchem Anlass sich Schuchardt und Teza zum ersten Mal persönlich begegnet sind. Dass es in Graz war, geht aus dem Folgenden hervor.

3 „(Man muss es) notgedrungen ertragen“.

4 Ein entsprechender Hinweis fehlt in der Korrespondenz Gröber-Schuchardt.

5 Teza, „Trifoglio. Un viaggio fantastico, in portoghese.  – Dal canzioniere francese di Siena. – Dalle cantiche di Alfonso X“, ZrP 11, 1887, 289-304. Schuchardt wird jedoch in diesem Beitrag nicht erwähnt.

6 Man würde eher „acume“ erwarten!

7 Die deutsch-portugies. Romanistin Carolina Michaëlis de Vasconcelos war eng mit Quental bekannt und brachte ihm deutsche Dichtung und Philosophie nahe.

8 Antero de Quental (1842-1891), einer der bedeutendsten portug. Dichter des 19. Jhdt.s.

9 Der Text findet sich am Ende des Briefs.

10 Pietro Fanfani (1815-1879), ital. Schriftsteller und Philologe, Vocabolario dell’uso toscano, Florenz 1863, Bd. II, 567.

11 „Gauner, Betrüger, Schwindler“.

12 Das Wort bedeutet als Adj. „gemein, schamlos“, als Subst. „Laufbursche, Halunke“.

13 Seiten im Original vertauscht; hier wird die richtige Reihenfolge hergestellt.

14 Francesco Antolini, Rimario Italiano di voci piane, sdrucciole e tronche ossia vocabolario ortografico-desinenziale, compilato sul rimario di Girolamo Rosasco, notabilmente accresciuto di rime, voci ed altro ..., Mailand 1839.

15 Giacomo Roster, Osservazioni grammaticali intorno alla lingua italiana, Florenz 1826.

16 Carlo A. Vanzon, Grammatica ragionata della lingua italiana, Livorno 21834.

17 Temistocle Gradi, Regole per la pronunzia della lingua italiana ricercate nell’uso e compilate, Rom 21874.

18 Vermutlich Arnold Luschin von Ebengreuth (1841-1932), österr. Rechtshistoriker, seit 1869 im Dienst der Grazer Universität, deren Geschicke er lange mitbestimmte. – Mehrere Hinweise in diesem Brief legen es nahe, dass Teza Graz besucht hatte.

19 Pippo Spano, eigentl. Filippo Buondelmonti degli Scolari (1369-1426), ital. General und Stratege, Vertrauter Kaiser Sigismunds, heute noch bekannt durch eine Novelle Heinrich Manns (1903); er wurde in Stuhlweißenburg beigesetzt. Wie wir aus dem Brief Schuchardts 008 vom 2.12.1886 erfahren, konnte er keine Spuren Spanos in Graz entdecken.

20 Antero de Quental, „Ignotus (A Salomão Sáragga)“.

21 „Eins und doch nichts“.

Faksimiles: Universitätsbibliothek Graz Abteilung für Sondersammlungen, Creative commons CC BY-NC https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/ (Sig. 11612)