Brief (35-3725)
Venerato e Illustre Maestro,
qui siamo atterriti, ma salvi. Di là da questi monti migliaia di vittime e un cumulo immane di rovine: Reggio e Messina non esistono più!1
Mi scrive il R.° Provveditore agli Studi di Cosenza perché preghi amici, colleghi e scolari ad offrire qualche soccorso. Si correrà subito in aiuto delAll’Illustre Maestro
Sig.r Prof. Hugo Schuchardt Socio dei Lincei Graz2 le famiglie dei professori morti o feriti. Abbiamo bisogno di soccorso urgente. –
Mi rivolgo alla S.a V.a, agli Studenti di Graz, agli Amici di questa terra. Ella o il Prof. Ive,3 che ossequio, potranno spedire a me l’obolo: per mezzo mio, il mio superiore soccorrerà le povere vittime di tanti colleghi. Abbia la bontà di farlo sapere al Prof. Ive.
Il Mandalari4 è salvo: era a Messina.
Mi perdoni e accolga il mio ossequio
Rossano (Calabria), 5 gennaio, 1909
Suo per sempre
G. De Giacomo
[1] La mattina del 28 dicembre 1908 un terremoto aveva devastato Messina e Reggio Calabria.
[2] De Giacomo usava talvolta indicare sulla seconda pagina il destinatario della lettera. Il testo della lettera stessa continua soltanto a pagina 3.
[3] Antonio Ive (1851-1937), cf. nota 2 alla lettera 2-3692.
[4] Mario Mandalari , cf. nota 2 alla lettera 6-3696.